lunedì 14 novembre 2011

Diksha Sri Bhagavan

Maurizio Giuntini
Diksha.giver

Diksha è il processo tramite cui viene trasferita l'energia intelligente della natura che fa si che l'individuo venga beneficiato.
Per mezzo di Diksha inizia un processo neuro-biologico nel cervello, che attiva una serie di trasformazioni che portano all'illuminazione. Questi cambiamenti neurobiologici che coinvolgono il risveglio del pieno potenziale del DNA, come  il risveglio delle controparti fisiche del cervello, sono stati scientificamente comprovati e misurati.
Sono molti coloro che dopo aver ricevuto Diksha, entrano in uno stato di profondo silenzio, qualche volta accompagnato da esperienze simili all'estasi, apertura di cuore e unità. Si riscontrano cambiamenti fisiologici ed emozionali, man mano che il senso del sé separato, si dissolve. Tale processo di trasformazione si manifesta in tempi diversi in coloro che ricevono Diksha e mentre il senso del sé separato si dissolve, si inizia a percepire stati di unità che permettono di sperimentare l'unione con la creazione, con Dio e si esauriscono i conflitti con noi stessi. Dissolvendosi il sé-ego inferiore, si dissolvono le dipendenze. Si raggiunge così un grande equilibrio.
Quando un numero sempre più importante di individui si illuminano, raggiungendo una “massa critica”, partirà un onda di illuminazione di massa che interesserà l'intero pianeta. Questo farà sì che l'Età dell'Oro porti pace, armonia e libertà.
“Il Diksha, dice Sri Bhagavan, è una energia elettrica che viene trasferita, attraverso un certo tipo di foro, nella mente dell'uomo. Noi crediamo che la mente dell'essere umano sia come una parete che lo separa da Dio. Il Diksha è una energia elettrica che fa un buco in questa parete...chiamata mente. Una volta che questo è stato fatto, Dio e l'uomo possono entrare in comunicazione tra loro. Il modo in cui entrano in comunicazione dipende dall'ambiente in cui la persona è vissuta, dai suoi condizionamenti, aspirazioni, educazione e tanti altri fattori. Ma è Dio a dare l'illuminazione, Dio , Coscienza Cosmica. Questa coscienza prende in mano la situazione e Dio consegna l'illuminazione. Il nostro compito è di dare il Diksha e fare un buco nella mente, con Diksha si ha il passaggio di energia elettrica che va ad influenzare il cervello, la spina dorsale e i chakra. La maggior parte del lavoro viene fatto nei lobi frontali e nei lobi parietali del cervello. C'è una attivazione dei lobi frontali ed una de-attivazione dei lobi parietali, inoltre delle energie vengono inviate ai chakra per la loro riattivazione. Tutto questo produce un buco nella mente e crea un collegamento tra Dio e l'uomo.

DIKSHA: Il Grande Disegno
 Di Kiara Windrider

Viviamo nel peggiore dei tempi. Viviamo nel migliore dei tempi. A dispetto del degrado ambientale, del caos sociale, dell’avidità che ha piagato questo bellissimo pianeta per gran parte della sua storia, ci stiamo preparando al più grande salto evolutivo della storia umana.
Mistici e scienziati di tutto il mondo, in differenti periodi si sono riferiti a questo come un momento di transizione, che ci da l’indicazione di cosa dobbiamo aspettarci e come possiamo prepararci.
I sistemi calendari antichi ci parlano della fine del tempo lineare. Gli scienziati parlano di una superonda galattica che si muove verso la Terra e che cambierà le frequenze armoniche di base di tutta la vita nel sistema solare. Un Avatar in India  parla di illuminazione come evento biologico  che tutta l’umanità sperimenterà per l’anno 2012. Molte persone hanno avuto esperienze di realtà e dimensioni espanse che si manifesteranno presto nel corpo fisico della Terra. Questo sito  esplora questi temi, e fa luce sulle possibilità che ognuno di noi ha di trovare il proprio spazio all’interno di questo cambiamento.
Benvenuti in questo sito. Che si tratti della vostra prima visita, o che siate frequentatori di vecchia data, potrete trovare qui un buon luogo di esplorazione.  Siete i benvenuti anche nella visita della nostra ampia Library,  e della Gallery; o godetevi alcune suggestive Music and Meditations. C’è anche un Forum per coloro che volessero condividere e discutere questi temi con altri,  ed una sezione sulle Experiences di varie persone. Vi invito anche ad unirvi alla nostra Mailing list se volete essere aggiornati, di tanto in tanto, su novità e articoli, ed a visitare il nostro Store se siete interessati alle mie pubblicazioni recenti, “Fire from Heaven: Dawn of a Golden Age”, e altre. Troverete anche molti Links per ulteriori esplorazioni di questi temi.
E’ tempo di svegliarsi ora. Che la chiamiamo Età dell’Oro, Manifestazione del Sopramentale,  Paradiso in Terra, Cambiamento dell’Età, o Quinto Mondo,  stiamo probabilmente sperimentando un processo di nascita mai visto prima. C’è chi è venuto in questa incarnazione con la missione specifica di aiutare questa realizzazione. Se sentite una risonanza nella vostra anima, voi siete probabilmente uno di questi. Prego,  proseguite con la lettura…
Quello del “Diksha” non è più un fenomeno nuovo. Da quando il lavoro è iniziato in maniera pubblica, nell’agosto 2003, migliaia di persone hanno ricevuto il Diksha, e molti hanno avuto esperienze che sono state di grande aiuto nel viaggio verso il risveglio. All’inizio, si affermava che il diksha portava come risultato inevitabile l’illuminazione, ma si è giunti poi alla realizzazione che non si trattava di un fenomeno “istantaneo”, bensì, come tutte le cose in natura, aveva i suoi tempi e le sue accelerazioni, differenti per ogni persona.
Ma la domanda continuava a porsi. Cos’è questa illuminazione? Come so se sono illuminato? Cos’è il “sé”? Essere illuminati significa che mi libererò per sempre del “sé”? Chi sono io se non sono il “sé”?
Alcuni sperimentano un’illuminazione nella quale il senso di un “sé” separato scompare, accompagnato da un’enorme apertura del cuore e da uno stato di gioia profonda e di unione cosmica. Spesso, a questo segue un periodo di crollo egualmente profondo, una notte buia dell’anima nella quale ci si sente sperduti e soli in un mondo desolato di aridità e morte emozionale. Dobbiamo passare tutti attraverso questa notte dell’anima, e perché deve accadere questo?
Pare che alcuni “buttino giù il muro” al loro primo diksha mentre altri ne ricevono uno dopo l’altro senza alcuna percezione di cambiamenti evidenti. Queste persone finiscono col sentirsi frustrate nella loro ricerca, e col credere di non essere abbastanza degni o di essere definitivamente bloccati in qualche modo. Sentono forse di essere proprio quell’errore che Dio ha fatto, e che tutti raggiungeranno l’illuminazione tranne loro. Essi si lanciano alla ricerca frenetica di quel diksha definitivo, o rinunciano per la disperazione, dicendosi che, probabilmente, si trattava di un sogno impossibile o di una truffa.
Poiché Grace ed io abbiamo intrapreso il processo del diksha, e in seguito, lo abbiamo dato agli altri, abbiamo avuto l’opportunità di riflettere su  alcuni di questi interrogativi. Ho parlato prima delle tre onde dell’iniziazione, e della necessità della “notte buia dell’anima”. Vorrei rispondere ora da una prospettiva evolutiva, e fornire un contesto più ampio per le nostre esperienze individuali.
L’illuminazione non è niente di nuovo sul nostro pianeta. Nei lunghi cicli della storia umana, molti hanno raggiunto questo stato. Madre Terra ha sempre richiesto che ci fosse un certo numero di persone illuminate sul pianeta in modo da poter mantenere uno stato di equilibrio cosmico, e anche nelle età più buie esistevano delle comunità segrete ove coloro che erano specialmente chiamati per questa missione erano preparati e iniziati a questi stati di unione cosmica divina.
Tuttavia, quello di oggi è l’inizio di un nuovo ciclo. Stiamo muovendoci dall’Età del Buio, o Kali Yuga, all’Età della Luce, o Satya Yuga. L’intero nostro sistema solare si sta spostando verso una regione dello spazio che è molto più intensamente luminosa di quanto abbiamo mai sperimentato. Dal centro della galassia sta giungendo una super-onda galattica che sta causando uno spostamento nella frequenza armonica di base di tutta la materia, e quindi di tutta la coscienza, in questa parte della nostra galassia. La Terra si sta preparando ad uno spostamento dei suoi campi elettromagnetici che produrrà un ri-orientamento dei campi morfogenetici della coscienza dalla separazione all’unità. La Discesa del Sovramentale, di cui parlava il grande mistico indiano, Sri Aurobindo, si avvicina.
Il Calendario Maya si riferisce a questo periodo come alla fine del tempo lineare. Essi hanno individuato che il tempo di questa transizione avrà luogo intorno al 2011 o al 2012. Per come posso vederlo, la fine del tempo lineare significa l’inizio di una coscienza multi-dimensionale nella quale la nostra esperienza del tempo diventa sincronica, dove iniziamo a trascendere i confini della coscienza separata, e ove realizziamo la nostra unità con tutte le cose pur mantenendo il nostro legame con i nostri corpi fisici. E’ un tempo in cui il paradiso può discendere sulla terra, in cui lo spirito può incarnarsi nei corpi fisici. E’ a questo che Bhagavan, e molti altri, si riferiscono come l’Età dell'Oro.
Un tempo in cui, non solo pochi, ma tutta l’umanità avanzerà nello stato dell’unità. La nostra identità normale, al momento presente, è stata quella di un sé individuale separato e spesso in conflitto o in competizione con altri esseri umani sul pianeta. Ciò sta per cambiare. Una volta che il risveglio di massa avrà luogo, la nostra esperienza del sé attraverserà un profondo cambiamento. Cominceremo a sperimentare un’unità più profonda con la trama sottostante di tutta la vita. Sperimenteremo noi stessi simultaneamente come un essere individuale e insieme come un essere planetario, un essere galattico, un essere cosmico! Il nostro DNA umano attraverserà una profonda attivazione ove inizieremo a trascendere le limitazioni dei nostri corpi fisici. All’accadere di tutte queste cose, tutta la nostra realtà planetaria subirà un cambiamento radicale.
Molti biologi oggi mettono in evidenza che l’evoluzione biologica lavora attraverso lunghi periodi di progressione lenta e graduale seguiti da un salto quantico estremamente rapido, un concetto che è noto a livello popolare come il “fenomeno della centesima scimmia”. Ed è verosimilmente questo che vedremo nel viaggio della coscienza umana. Abbiamo progredito molto lentamente per molti millenni, imparando gradualmente a conoscere noi stessi e la creazione attraverso la legge inesorabile del karma, evolvendo gradualmente i nostri corpi fisici che possono servire da veicoli per una potente discesa divina.
Secondo Bhagavan, e con la conferma dei calcoli di vari sistemi calendari, della ricerca mistica, così come della ricerca scientifica in tutto il mondo, ci troviamo davanti ad un cambiamento. Un salto quantico è imminente. Ma perché questo possa avvenire, occorre raggiungere una massa critica. Nella visione di Bhagavan, ci si riferisce ad un gruppo di circa 64.000 persone che siano ancorate nello stato della coscienza Cristica.
Non è un proposito leggero. Coloro che fanno parte di questo gruppo sanno chi sono, e sono venuti sulla terra con una forte intenzione dell’anima per un risveglio planetario. Essi hanno sempre saputo, a qualche livello, che il destino della loro anima si sarebbe svelato ad un certo punto del tempo lineare, e si sono preparati, ognuno nel suo modo unico.
Il diksha è uno strumento potente perché questo risveglio abbia luogo, ma anche per quelli che non sanno niente di questo, il risveglio sta avvenendo spontaneamente in tutto il mondo e nei più svariati modi. Il mio sentire è che questo risveglio accadrà in una serie di ondate. Comincerà lentamente, perché c’è molta inerzia nella mente collettiva che deve essere superata. Mano a mano che più persone cominciano a risvegliarsi, diventa progressivamente più facile per tutti andare oltre, fino a raggiungere il momento in cui il campo morfogenetico dell’unità non diventi forte abbastanza da spingere le persone nell’esperienza della coscienza Cristica.
E’ importante realizzare che nel viaggio verso la coscienza Cristica, ognuno di noi dovrà attraversare una “notte buia dell’anima”. Questo è un tempo in cui inizieremo a perdere tutte le tracce delle nostre identità condizionate, anche le così dette “identità spirituali”. Saremo immersi nello sconosciuto, nel buio mistero della creazione, dove tutte le nostre certezze saranno spazzate. Moriamo agli ultimi residui dell’ego condizionato, e rinasciamo alla piena realizzazione del nostro divino sé. Per alcune persone potrà trattarsi di un bel processo di resa interiore e di risveglio cosmico. Nella misura in cui siamo identificati con un’illusione del sé, comunque, potremmo anche sperimentare vortici di paura e di incertezza, aridità e desolazione, oscurità e disperazione, fino al momento in cui semplicemente realizziamo l’illusione e procediamo alla scoperta diretta della nostra vera natura!
Raggiungere questa soglia richiede una certa maturità emozionale così da poter vedere chiaramente noi stessi e abbracciarci completamente. Dobbiamo riconoscere dove nelle nostre vite neghiamo o sopprimiamo sia il nostro lato ombra che il nostro lato di luce, e li proiettiamo poi sugli altri o sulle circostanze della vita. Ci si richiede di notare le nostre idee e le nostre credenze subconscie riguardo a Dio, se lo vediamo come qualcuno critico, punitivo e giudicante, o qualcuno  amichevole, amorevole, vasto e bello. Ci si richiede una volontà di resa alla nostra divinità interiore, e di fede nel processo, riconoscendo che le nostre menti possono solo afferrare una piccolissima frazione dell’immensità della creazione.
Nel mezzo di tutti questi dubbi umani, incertezze e paure , che giungeranno inevitabilmente in questo viaggio di risveglio, sento che è importante mantenere il nostro sguardo sul grande disegno. Il grande disegno non è un altro concetto al quale fare attaccare la mente, ma piuttosto un modo di vedere. E’ lo spostamento della nostra percezione dal piccolo sé al grande Sé, e dalla visione di un’illuminazione personale alla visione di un risveglio planetario. E’ l’abilità di veder l’universo come un vasto specchio, e di comprendere che, mano a mano che avremo la volontà di guardare chiaramente questi specchi, non resterà, alla fine, niente di inconscio. Allora non percepiremo più noi stessi come una pedina che può essere usata dall’universo per il bene o per il male. Allora l’universo fluirà attraverso di noi in tutti i suoi tanti riflessi dell’Uno. Allora torneremo a Dio nell’Inspiro della Creazione con la consapevolezza  che non siamo mai stati separati sin dall’inizio!

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